"I fatti nostri"

Notiziario della Scuola Media di Oulx-Bardonecchia-Sestriere

numero 1 - dicembre 2001

 

 

 

"I fatti nostri"

Notiziario della Scuola Media di Oulx-Bardonecchia-Sestriere

numero 1 - dicembre 2001

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Una breve presentazione.

Perché realizzare un nostro notiziario? Forse perché ci siamo accorti che non sempre riusciamo a comunicare tra noi, anche se siamo scuole dello stesso livello, inserite nel medesimo ambiente geografico ed in contesti sociali simili. Capita che ogni "sede" viva le proprie esperienze, senza conoscere quelle dei compagni, e magari scoprendo "dopo" che sarebbe stato bello condividerle con i coetanei e con gli amici (o almeno esserne informati!). Ecco, allora, lo scopo di un notiziario: raccontarci quello che succede a scuola, scambiarci osservazioni su esperienze e situazioni che viviamo oppure che ci fanno riflettere, comunicare e condividere, appunto, i "fatti nostri". Ma attenzione, il titolo non deve ingannare: non intendiamo isolarci dalla realtà che ci circonda, nemmeno da quella più lontana ed apparentemente estranea; al contrario vogliamo sentirci immersi in un mondo esteso, nello spazio e nel tempo, un enorme mosaico del quale siamo un minuscolo elemento. E’ proprio per questo che il nostro primo numero si apre con una riflessione su una situazione "più grande di noi", ma che non ci è estranea.

A tutti un augurio di buona lettura ed un invito a partecipare alla realizzazione dei prossimi fascicoli (i "pezzi" che si intendono proporre devono essere consegnati alla prof.ssa Mattioli per Oulx, alla prof.ssa Rossi per Bardonecchia ed alla prof.ssa Peloso per Sestriere). Ciao.

 

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DOPO L’11 SETTEMBRE: pensieri sparsi.

 

"Stati Uniti: una giornata come tante a New York, fino a quando accade la tragedia. Ore 8,45 (le 14,45 in Italia): un aereo boeing 767 dell’American Air Lines si schianta contro una delle torri gemelle (Twin Towers) nel quartiere di Manhattan: Subito si pensa ad un incidente... Ore 9,45: un altro aereo, sempre dirottato, colpisce a Washington il Pentagono, che viene fatto evacuare assieme alla White House. Ore 10,07: cade la prima delle Twin Towers. Ore 10,10: un altro aereo precipita in Pennsylvania, anch’esso dirottato...".

"Stavo tornando a casa in macchina quando sentii la notizia dell’incidente alle Torri Gemelle di New York... Accesi subito la tele su CNN e le immagini che vidi mi fecero venire i brividi. Man mano le notizie erano sempre più gravi e pensai a cosa sarebbe potuto succedere dopo... Tremai tutto il pomeriggio, mi sentivo come un sasso in gola e quasi non riuscivo a pensare".

"A New York si comincia a scavare sotto le macerie, nel tentativo di trovare dei superstiti, ma si parla di migliaia di vittime... Venerdì 14 settembre in tanti paesi della NATO, ONU, UE vengono rispettati tre minuti di silenzio in segno di lutto...".

"Nella nostra scuola abbiamo osservato tre minuti di silenzio per voi; anche se non potranno restituirvi le perdite umane ed economiche, spero che la solidarietà delle persone che hanno fatto questo possa farvi sentire meglio e meno soli".

"Gli attentati dell’11 settembre ci hanno lasciati sgomenti e confusi: come sempre succede nella sofferenza, non sappiamo se abbia senso cercare troppe parole, perché il dolore è dentro, e di parole ne sentiamo già tante... Eppure, forse, ci può essere di aiuto sfogare quello che proviamo...". E’ questa una parte di una traccia che è stata proposta in una classe per lo svolgimento di una verifica di italiano.

"Forse sarebbe meglio che fossimo come gli animali, che - secondo me - non commetterebbero mai atti così spregevoli"

"Il problema principale che ci poniamo adesso è sicuramente quello di sconfiggere una volta per tutte il terrorismo, che rovina il mondo con i suoi attentati".

"La guerra contro il terrorismo sarà lunga e difficile, perché - a confronto dell’America - i terroristi la combattono con determinazione, tattica, volontà e conoscenza dei media".

"Non pensate che tutti gli Islamici siano cattivi e spietati come quella piccola parte marcia. Tra loro ci sono anche tranquille famiglie che si amano e che non hanno nulla contro l’America".

"Tuttora continuo a guardare i notiziari, chiedendomi cosa succederà ancora e quante vittime ci dovranno ancora essere. E penso che se l’umanità continuerà così, nella guerra e nell’odio reciproco, presto scomparirà".

"Spero che questa guerra finisca presto, e che non se ne parli mai più".

(gli stralci pubblicati sono tratti da testi inviati da alunni delle tre sedi: Alessandro, Andrea, Luca, Lucrezia, Manuel, Roberto, Vittorio; li ringraziamo e ci scusiamo per essere stati costretti, per motivi di spazio, ad utilizzare solo una piccola parte dei loro "pezzi", tutti molto significativi).

 

 

 

 

 

COM’E’ TERRIBILE LEGGERE...! ("spizzicando" tra le esperienze dei ragazzi).

 

"Quando ero piccola la mia mamma mi leggeva delle fiabe di Walt Disney. La storia che mi colpì di più era quella di Cenerentola, una bambina che rimase orfana prima della madre e poi del padre. Visse con la matrigna, che la disprezzava e le faceva riordinare la casa... Quando iniziai a leggere, in prima elementare, questa fiaba mi piacque sempre molto. Da lì incominciai a leggere di tutto, ma preferisco leggere le storia a conclusione felice.

I luoghi dove preferisco leggere sono i prati in estate e d’inverno la neve fresca, perché lì mi rilasso e mi concentro. La cosa che preferisco è essere a contatto con la natura.

A me non piace leggere i libri tutti di un fiato, ma preferisco saltare le pagine e spizzicare qua e là. Ammiro molto Pennac, perché la pensa come me; e anche il "decalogo" che ha scritto è molto interessante:

  1. il diritto di non leggere
  2. il diritto di saltare le pagine
  3. il diritto di non finire un libro
  4. il diritto di rileggere
  5. il diritto di leggere qualsiasi cosa
  6. il diritto al bovarismo
  7. il diritto di leggere ovunque
  8. il diritto di spizzicare
  9. il diritto di leggere a voce alta
  10. il diritto di tacere.

Pennac mi ha colpito perché è innovativo, ed io non ho mai trovato un autore che la pensi come me".

(da Sestriere, Beatrice)

 

"Mi piace leggere, ma devo ammettere che sono un po’ pigra, perciò non ho quasi mai voglia di incominciare; quando però mi decido non mi ferma più nessuno e non smetto, a meno che non sia proprio necessario... Mi piace leggere sul letto - magari sdraiata - i libri lunghi, ad esempio i romanzi; invece i giornali, che posso portare dietro senza paura di rovinarli, li leggo ovunque. Se sono riviste che mi interessano, molto spesso "spizzico", perché sono curiosa di vedere gli articoli più piacevoli. In fin dei conti il fatto di "spizzicare" non è un male, anzi è un "diritto": questi diritti sono stati scritti da Daniel Pennac e sono dieci... Pennac (che per di più è anche un professore) si è accorto che i suoi ragazzi (alunni) non leggevano molto perché consideravano la lettura come un grosso macigno da portarsi dietro. ... Vuole insegnare a leggere solo i libri che ci interessano, così da avere voglia di sprofondare nella lettura...".

(da Sestriere, Melania)

 

 

"Ho apprezzato Pennac per come riesce a capire noi ragazzi in modo molto semplice, e anche perché è un professore di liceo molto bravo e intelligente, perché sta tutti i giorni tra i ragazzi. Ora ho iniziato a leggere un nuovo libro intitolato "I ragazzi di Villa Emma", molto bello finora, e penso che comunque anche dopo mi piacerà. Questa è la mia ultima osservazione, che però io ritengo molto importante: imparate a leggere, e poi leggete e rileggete, che tanto vi servirà sempre".

(da Sestriere, Martina)

 

 

"Noi ragazzi della classe I B di Oulx stiamo leggendo il libro "ABBAIARE STANCA", di Daniel Pennac.

 

Esso parla di un cane di Nizza, Il Cane, che viene quasi annegato dal suo padrone. La cagna Muso Nero lo salva e lo alleva. Quando essa muore, Il Cane va in città a cercare una padrona. Dopo varie peripezie...

Leggendo il libro, che piace a tutta la nostra classe, ci sono venute in mente tante cose da poter fare:

  1. Prima di tutto consigliamo a tutti di leggerlo.
  2. Abbiamo pensato di regalare 25 copie dell’edizione francese "CABOT - CABOCHE" ad altrettanti studenti del liceo camerunense "Manengouba"; ognuno di noi ha scritto su una copia una dedica e ha fatto un disegno.
  3. Stiamo realizzando l’edizione illustrata della storia, usando varie tecniche: non solo pennarelli e matite, ma anche stoffa, carta stagnola, ritagli di giornale, ecc. Ogni disegno ha la sua didascalia...
  4. Stiamo raggruppando in un quadernone varie "cose" che riguardano gli animali, soprattutto i cani: racconti d’autore di persone che hanno avuto animali buffi e strani, ma anche affettuosi e responsabili; barzellette sui cani che prendono in giro lo strano comportamento sia degli animali sia degli uomini; pubblicità in cui i cani sono protagonisti

non solo di prodotti ad uso e consumo degli animali, ma anche dell’uomo; foto curiose in cui uomini ed animali sono

in pose buffe e stravaganti; "temi" in cui parliamo del nostro miglior amico a quattro zampe.

PERCIO: se avete storie, barzellette, pubblicità, racconti vostri o di autore...sugli animali, MANDATELI ALLA CLASSE I B di Oulx!

GRAZIE

(da Oulx, Erica)

 

 

 

 

 

 

 

 

VENTO D’AFRICA AD OULX

 

Il 6 ed il 7 novembre 2001 ad Oulx finalmente una visita, desiderata e preparata: noi della I B e della III B abbiamo incontrato, nella nostra scuola, il prof. Valentin Emog, Preside del Liceo Manengouba, della città di Nkongsamba, Cameroun. Siamo stati così coinvolti attivamente e in prima persona nel "Progetto Intercultura" dell’Istituto Des Ambrois, insieme ad allievi più grandi del Liceo.

L’anno scorso abbiamo già avuto con la scuola africana un primo contatto cartaceo: presentazione della nostra classe, dei paesi in cui viviamo e di noi stessi... Abbiamo inviato in Cameroun il nostro dossier, scritto in inglese, una delle loro lingue ufficiali insieme al francese, sperando di poter avviare al più presto una vera e propria corrispondenza. Purtroppo abbiamo potuto constatare che vi sono grandi difficoltà pratiche, basti pensare che la postazione Internet più vicina al Licée è a 200 chilometri, e così i nostri progetti, intrapresi con molto entusiasmo, finora si erano arenati... E’ quindi con molto piacere che abbiamo potuto ora riannodare i fili interrotti.

Il Preside si è subito rivelato molto simpatico, comunicativo, informato e preparato. Indossando l’abbigliamento tradizionale, ci ha presentato gli aspetti salienti del modo di vivere, dell’economia e della cultura della sua Terra. Da vero e proprio animatore ci ha coinvolti in giochi e balli e ci ha fatto assaggiare alcuni cibi, quali le banane fritte a mo’ di patatine, e noi abbiamo ricambiato con una merenda preparata dalle mamme.

Ci ha colpito molto quando ha illustrato le norme che regolano la vita della sua scuola: gli studenti sono circa 3000, dai dodici ai vent’anni, divisi in classi da 60/80 allievi ciascuna (!!). La disciplina è ferrea. Pensate che solo da tre anni sono state abolite le punizioni corporali, tuttavia esiste ancora un comitato di disciplina che, alla seconda mancanza grave dell’allievo ne decreta l’espulsione. Ricordiamo che frequentare la scuola in Cameroun è un PRIVILEGIO ed esserne allontanato un grande disonore. Sull’importanza data all’istruzione scolastica non ci sono dubbi: infatti sul grande cancello d’entrata della scuola si legge il motto: "DISCIPLINE - TRAVAIL - SUCCES".

Negli incontri individuali tra le due classi, il Preside ha ulteriormente approfondito vari aspetti della scuola e delle abitudini di vita, specialmente per quanto riguarda il confronto tra noi ed i nostri coetanei africani. Con la sua affabilità il Professore ha suscitato interesse e le ore sono trascorse troppo velocemente.

Alle due classi il Preside ha portato in dono la collana dell’amicizia, composta da un frutto essiccato e da perle di legno; e noi abbiamo donato 25 copie del libro di narrativa, in francese, e bustine di semi di fiori. Il prof. Emog ci ha detto che è d’uso in Africa, per suggellare una nuova amicizia, piantare un albero. Questo ci ha suggerito l’idea di acquistare una pianta d’appartamento da tenere a scuola, che ogni giorno ci ricorderà che abbiamo degli amici, nel Sud del Mondo...

(da Oulx, allievi ed insegnanti della I B e della III B)

 

 

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STIAMO IMPARANDO IL "PRIMO SOCCORSO"

 

Ogni mercoledì, da qualche settimana, abbiamo la lezione di "Primo soccorso", che viene tenuta da un monitore della Croce Rossa Italiana. Questo simpaticissimo volontario viene ad insegnarci appunto i primi soccorsi che si possono dare ad eventuali incidentati. Inizialmente ci ha raccontato la storia della Croce Rossa e ci ha dato degli opuscoli sui comportamenti nelle varie situazioni di emergenza. Ci ha parlato della chiamata al "118" e ci ha detto anche che si deve sempre stare vicino al ferito, sostenerlo e parlargli, senza lasciare che si addormenti. Quando si è trattato di spiegare in modo pratico i comportamenti di fronte ad una persona svenuta, oppure con difficoltà di respirazione, il monitore ha fatto le dimostrazioni sui compagni che si sono prestati come volontari. Un’altra cosa che ci ha detto riguardava l’uso dei guanti, che il soccorritore deve avere per il rischio di infezioni. Ultimamente si è parlato di avvelenamenti, di ustioni, di medicazioni "di fortuna", di vaccinazione antitetanica e di tanti altri argomenti... Penso che queste lezioni ci serviranno per il futuro; sono state interessanti e mi hanno invogliato a saperne di più per poter aiutare gli altri.

(da Bardonecchia, Elena e Roberta)

 

 

 

Sono arrivati, durante la composizione del notiziario, altri pensieri sull’11 settembre: vale la pena di leggerli. Chi scrive è la I A di Oulx.

"Come può un uomo credere a una religione come quella che ti premia se commetti degli atti malvagi per imporre a tutti la tua religione? Secondo me l’Afghanistan, vedendo il successo degli Stati Uniti d’America, si è ingelosito un pochino" (Alessia)

 

"Mi ha colpito di più quando le persone si buttavano giù dalle finestre... Basta ammazzare! Basta picchiare!" (Noemi)

 

"Alcuni ragazzi che avevano i genitori che lavoravano nelle Torri Gemelle non li vedranno mai più" (Eros)

 

"Io nel 2002 dovevo andare sulle Torri Gemelle, ma non ci andrò, e non andrò neanche sulla Statua della Libertà, perché se distruggono anche quella con me sopra... L’odio non si può fermare; un uomo dovrebbe pensare da solo" (Andrea)

 

"Mi ha colpito di più il fatto che l’America non si è difesa... E penso che sia successo perché i terroristi credono che, facendolo, quando muoiono vanno in Paradiso" (Flavio)

 

"La cosa che mi ha colpito di più sono due persone che sono morte dandosi la mano: sono state ritrovate soltanto due mani strette l’una nell’altra, ma appartenenti a due persone diverse" (Giulia)

 

"Io non trovo parole per descrivere ciò che è successo in America, perché poteva succedere in qualsiasi luogo e sull’aereo potevamo esserci anche noi... Farei incontrare Bush con il presidente dell’Afghanistan, così troverebbero un accordo a parole e non facendo la guerra, perché tanti civili in Afghanistan stanno vivendo in condizioni disumane e lo scoppio della guerra porterebbe alla morte certa tanti innocenti e la maggior parte sarebbero bambini" (Rita)

 

"La vendetta è crudele e non ho mai visto una cosa del genere; forse nei film, ma neanche... Se io avessi il potere, inviterei tutti a ragionare e gli direi che le situazioni non si risolvono con la violenza, ma parlando e ascoltando le idee degli altri" (Mattia)

 

"Se avessi il massimo potere per fare tutto, toglierei la vendetta e la violenza per dare tranquillità al mondo" (Stefano)

 

"Se fossi un bambino di New York, proverei molta tristezza nel veder venire giù solo polvere e macerie dal più grande simbolo degli Stati Uniti... Se succedesse una guerra, ci sarebbe molto da perdere e poco da guadagnare" (Davide)

 

"Il colpevole voleva che succedesse qualcosa di grave anche in America e non solo a casa sua, perciò li ha attaccati. Se fossi il più potente del mondo, giustizierei tutti quelli che fanno la guerra, ma li giustizierei nel modo più orribile che esiste" (Pietro)

 

"Per me la giusta punizione che devono avere è questa: devono stare in piedi per due o tre giorni, senza farli mangiare e bere; costruire una prigione solo per quel tipo di gente lì, un metro quadrato o anche meno, dieci topi infetti da varie malattie, così che non li possano mangiare; bisognerebbe solo dargli mezzo bicchier d’acqua al giorno e mezza pagnottina un giorno sì e uno no, in pieno deserto... Io penso che questi fatti possono essere accaduti per invidia o per essere il più potente del mondo, ma anche il più stupido, perché gente così è proprio stupida..." (Alessandro)

 

"Io non so perché è successo, penso solo a quelle persone morte senza motivo... Con la violenza non si risolve nulla, ma con la forza di volontà, con le nostre parole..." (Marina)

 

"I bambini certe volte sono le uniche persone che trovano una via più giusta, perciò credo che in questo caso bisognerebbe dare ascolto anche a loro. I bambini hanno paura che qualche aereo andrà a schiantarsi contro la propria casa" (Micol)

 

"Se avessi il potere assoluto per un giorno, cercherei chi ha organizzato l’attentato e lo condannerei, e con lui tutti quelli che lo seguono, perché non possono uccidere cinquemila persone e passarla liscia. Lo so che non è giusto, ma neanche quello che fanno i talebani è giusto" (Alberto)

 

"E soprattutto farei in modo che queste cose non esistessero... e non fabbricare armi e bombe, così la guerra non esisterebbe" (Andrea)

 

"Se fossi per un giorno la massima autorità mondiale, cercherei di tranquillizzare il mio popolo, cercherei di parlarne, al posto di usare questa violenza" (Jessica)

 

"Un ragazzo proverebbe terrore profondo per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici..." (Eugenio)

 

"Se io avessi il massimo della potenza di comando, credo che non userei la violenza, ma prima chiarirei i fatti parlandone; se per caso non capissero, arresterei l’uomo e tutti gli altri che vogliono uccidere persone che non c’entrano niente; così le persone non dovranno più avere paura di uscire di casa ed essere uccise, così vivremo nella pace e nella serenità" (Simone)

 

"Direi a tutti gli islamici di consegnare Osama Bin Laden all’America e di pensare a quello che hanno fatto" (Denise)

 

"Aiuterei a risolvere i problemi, forse di fame, o forse qualche altro che gli porta questa rabbia contro gli Americani " (Denny)

 

"Partirei per l’Afghanistan e darei a loro la possibilità di studiare, perché tutto questo è causato dall’ignoranza della gente" (Giada)

 

DIBATTITO SULLE..."DONNE"

Nicolò: "Senza la donna l’esistenza umana sarebbe interrotta, non nascerebbero più bambini..."

 

Michele: "Certi uomini dicono che le donne devono stare solo in cucina, ma certe donne in cucina non sono capaci, e magari sarebbero brave a lavorare in ufficio".

 

Marco: "Ancora oggi alcuni uomini non sono d’accordo sulla parità della donna; non vogliono che una donna li visiti, gli dia una multa, li accompagni con la macchina o dia loro degli ordini".

 

Gloria: "In molti paesi dell’Italia le donne non potevano mangiare a tavola con il marito... Anche l’animale più docile del mondo, una volta chiuso in gabbia può diventare pericoloso e pronto alla ribellione...!".

 

Steven: "Le donne, oltre tutto, dopo aver finito di lavorare, devono pulire casa, accudire i bambini, lavare, stirare e fare ancora da mangiare!".

 

Eleonora: "Se la donna andava a lavorare, guadagnava, sì, più soldi, ma aveva anche molta meno voglia e molto meno tempo per i lavori di casa, perchè era più stanca e faticava di più nello svolgere i suoi ruoli di mamma e di moglie...!".

 

Valentina: "Potevano dire che le donne non avevano bisogno del diritto di voto, perché il marito si metteva d’accordo con la moglie su chi votare, ma non tutte le donne si sposano: come la mettiamo?".

 

Camilla: "Si verificavano quindi grandi ingiustizie; un esempio è l’infedeltà coniugale: se la commetteva la donna il marito poteva anche ucciderla; viceversa poteva anche essere motivo di vanto".

 

Martina M.: "Con l’avanzare degli anni la donna cominciò a studiare di più; grazie a questo potè diventare maestra, medico, e cominciò a svolgere attività diverse, come la hostess ed il camionista".

 

Martina C.: "Quelle che studiano di più sono le donne e a volte anche nel lavoro ci sono più donne; svolgono anche le faccende di casa e accudiscono i loro bambini; sì, però la maggior parte è aiutata degli uomini".

 

Federico: "Di questo passo mi sa che cambierà ancora e saranno le donne, mi sa, che comanderanno noi e non più il contrario...!". (da Oulx)

 

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NOI E MADRE NATURA: ...che figuraccia!

 

"Anche noi mangiamo e beviamo proprio come gli altri animali; perciò non abbiamo il diritto di portargli via l’acqua e il cibo. Ad ogni albero tagliato se ne pianta un altro, ma per ogni animale ucciso non se ne può creare un altr0" (Anne).

"Io considero l’uomo come un essere che riesce solo a distruggere le cose che sono state create, facendosi male da solo, come un cane che si morde la coda. Le meraviglie che distrugge sono anche le cose che lo tengono in vita"(Boris).

"L’uomo senza Madre Natura non sarebbe potuto arrivare al punto in cui è oggi. Quando era primitivo senza gli animali non sarebbe potuto sopravvivere; quando ha cominciato ad allevare gli animali, di che cosa si sarebbero cibate le bestie, se non ci fosse stata l’erba?" (Noemi).

"Da sempre esiste chi crede che la Terra appartenga all’uomo e da sempre esiste chi crede che sia l’uomo ad appartenere alla Terra. Io penso che nè uno nè l’altro sia superiore, sono soltanto diversi: mentre la Natura rimane intatta e uguale nel corso del tempo, l’uomo progredisce e migliora. Questo equilibrio viene però interrotto da chi approfitta di questi progressi per uccidere più animali o abbattere più alberi..." (Silvia).

"Perché gli uomini abbattono gli alberi? Perché gli uomini inquinano l’ambiente? Perché gli uomini non rispettano la Natura? Perché gli uomini gettano sostanze tossiche nei fiumi? Un giorno o l’altro si accorgeranno degli errori fatti, ma sarà già troppo tardi" (Emanuele).

"Se ci pensate, l’uomo è mantenuto dalla Natura, che gli dà la possibilità di mangiare e di respirare. Ma noi cosa ne facciamo della Natura? La distruggiamo, la annulliamo" (Alessandro).

"L’uomo, in grado di usare la tecnica, dominava la Natura e la sfruttava... Noi uomini chiediamo troppo alla Natura e prima o poi ce la farà pagare" (Davide).

"C’è chi dice che la conquista dei territori degli Indiani d’America sia stato un bene; certo, è stato un bene per i colonizzatori! Gli Indiani non avevano commesso niente di sbagliato nei confronti degli uomini bianchi, ma l’uomo bianco, con la scusa che gli Indiani erano incivili, ne sterminò molti" (Lawrence).

"Sì, certo, hanno costruito case, strade e ponti; ma con quale risultato? Distruggendo la Natura che l’Indiano adorava e proteggeva come se fosse sua Madre. Tutto ciò che era intorno a lui era sacro; gli alberi e gli animali erano suoi fratelli, la Terra sua Madre" (Gaia).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sestriere si fanno esperimenti di poesia...!

 

 

 

Le montagne Arriva l’inverno

Montagne, catene belle e temibili Ecco l’inverno, dal cielo grigiastro,

si stagliano, cime imperturbabili una polvere color alabastro

scavate e levigate dagli eventi, ricopre la punta delle montagne,

questo dolce calore di bianco. Dove prima c’erano le castagne.

Lupo, ti diverti ad ascoltare i venti; Si vedono per le piste ragazzi,

questo piccolo lago ghiacciato che si divertono facendo i pazzi.

riflette le immagini. Gli aquilotti Il paesaggio è tutto imbiancato

dallo sbattere di fragili ali. E un altro anno è già passato.

Davide Francesca

 

Lieve la neve Le montagne

Lieve lieve cade la neve sulla Dolci montagne bianche e innevate

grande montagna vestita di bianco. Di zucchero a velo spolverate

Stende il suo grande mantello sulla Dal sorgere del sole sono baciate

valle che sembra guardarla con grande E al tramonto vengono addormentate

rispetto dai suoi pendii. D’inverno ci permettono di sciare

Bianchi e argentati scendono i E d’estate ci portate a camminare

ruscelli dall’acqua limpida come Qui in compagnia, evviva, è bello stare

cristalli brillanti come diamanti. Anche pensando ogni tanto al mare.

Giuliano Aline

 

 

La montagna La mia città

Ecco mezzanotte, l’ora dei lupi Girando intorno alla Terra

Da lontano vengono suoni cupi Egli scoprirà

E’ la montagna bianca e grigiastra che la sua città

Ti ferma come una caduta su una lastra. Sempre lì sarà.

La notte è arrivata, più fredda che mai Trovando amici

Al mio compagno dissi: "cosa fai?" Girando dappertutto con tanti amici

Mi girai, ma lui non era lì dietro, Ti divertirai

Ma poi capii che era un sogno tetro. E in compenso viaggerai.

Patrick Alessandro

 

 

Il dolore Le montagne

Quando il dolore è durato tante ore In inverno vado in montagna a sciare

dentro me non lascia nessun calore D’estate vado sul verde a camminare

Il dolore porta sempre un vuoto Con i miei amici che vengono dal mare

nel quale inesorabilmente io nuoto D’autunno vengono a raccogliere le castagne

Il dolore significa tristezza e Quando finisce il bianco spunta il verde

malinconia e spero che non venga a Quando finisce il verde spunta il bianco

casa mia, Dio ci aiuta ad affrontare il Nel verde i ragazzi si divertono come pazzi

dolore con forza travolgente. Nel bianco dalla gioia inventano lazzi.

Gabriele Marsida

 

"Monetina vecchia fa buon gioco": come trasformare un proverbio in una grande iniziativa...

Quest’anno l’U.G.I. (Unione Genitori Italiani) ha promosso una simpatica iniziativa: la raccolta di monetine vecchie da riutilizzare. Con l’arrivi dell’Euro le Lire non serviranno più a nulla, e così l’U.G.I., con la collaborazione delle scuole della Valle di Susa, ha proposto di raccogliere tutte le monete inutili, dando dei salvadanai ai ragazzi, che hanno accettato con entusiasmo. Per il Natale i volontari andranno a ritirare i salvadanai pieni di monete, da "trasformare" poi in giocattoli per i bambini ricoverati all’ospedale pediatrico di Torino "Regina Margherita" (visto che molti giochi sono abbastanza rovinati). In più i ragazzi delle scuole medie hanno preparato vari oggettini per addobbare le camere dell’ospedale: angioletti in gesso e colorati a tempera; quadretti in cartone, con brillantini, palline, carta velina e molta fantasia; disegni da far colorare ai bambini più piccoli... Noi tutti ci abbiamo messo il cuore.... Con tutto ciò cerchiamo di rendere meno sgradevole la degenza di quei bambini in ospedale: anche se al chiuso e malati, passeranno comunque un bel Natale.

(da Bardonecchia, Giacomo e Martina)

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ANDIAMO AL CINEMA

 

Martedì 11 dicembre è stato proiettato al cinema Sabrina di Bardonecchia il recente film "Viaggio a Kandahar"; le opinioni dei ragazzi della terza sono diverse:

"A me questo film è piaciuto, anche se l’ho trovato pesante ed in alcuni casi difficile; è un film molto profondo... Mi hanno colpito molto gli ospedali, dove la gente senza gambe a causa delle mine cerca delle protesi, e, quando queste vengono paracadutate dall’elicottero, tutti corrono e cercano di prenderle subito, le più belle, quella della misura giusta " (Luca).

"Questo film da un lato mi ha un po’ delusa, ma dall’altro mi ha fatto riflettere e pensare" (Francesca).

"Non mi aspettavo un finale del genere, e mi sono chiesto se la protagonista fosse riuscita a salvare la sorella...; ma grazie al discorso affrontato in classe ho capito ciò che l’autore ha voluto dire: non tanto raccontare una vicenda, ma piuttosto presentare una situazione" (Amedeo).

"Mi ha molto stupito il fatto che il medico americano sia andato in Afghanistan per trovare Dio, un paese dove ci sono molte guerre per me non è tanto adatto per trovare Dio" (Alessandra).

"Mi ha fatto pensare l’uomo che si è inventato che voleva delle gambe finte per sua madre, e quindi ha rubato un’opportunità a qualcuno che veramente aveva bisogno di un paio di gambe" (Fabio).

"Molti dicono che il finale non è stato bello, ma a me è piaciuto, perché ha risvegliato la fantasia che noi non azioniamo più tanto spesso" (Dalila).

"All’inizio mi è sembrato bello, anche se un po’ insolito, ma alla fine mi ha proprio deluso...; pensavo che questo film-documentario facesse vedere altre condizioni tipiche di quel paese" (Lucrezia).

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NOTIZIE BREVI DAL SETTORE SPORT

 

"Venerdì 26 ottobre 2001 si sono svolte ad Oulx le selezioni iniziali per i "Giochi Studenteschi" di corsa campestre. E’ stata, in quest’anno scolastico, la prima occasione di incontro fra gli alunni delle tre sedi della scuola media. Il percorso si effettuava sia nel campo da calcio sia in quello da golf; era di poco più corto per i più piccoli.Quel venerdì faceva freddo. Le gare si sono svolte regolarmente, seguendo l’ordine stabilito. Ad ogni fine corsa i concorrenti andavano a bere un bicchiere di tè caldo offerto dalla scuola. Alla conclusione di tutto i vari gruppi si sono organizzati per ripartire verso le rispettive scuole. I partecipanti che si sono qualificati andranno a Ferriera di Condove, quindi i primi dieci di questa selezione "proseguiranno" verso Torino.Per chi non si è qualificato l’appuntamento è per l’anno prossimo: un caro saluto, allora, ai ragazzi di terza, che non ci dovrebbero più essere,... ma non si sa mai"(da Bardonecchia, Fabio).

 

"Sabato 1 dicembre si è svolta la Fase Distrettuale della corsa campestre, a Condove. Alla gara partecipavano diversi alunni dell’Istituto Des Ambrois. All’inizio siamo andati tutti a fare il tifo per i cadetti; poi è arrivato il turno della mia categoria. Terminati i due giri di gara abbiamo bevuto un buon the caldo con biscotti. Alla conclusione di tutte le prove c’è stata la premiazione, con la consegna ai primi tre concorrenti di bellissime medaglie. Poi c’è stata l’assegnazione di un TROFEO all’Istituto che aveva qualificato più ragazzi: questo trofeo è stato dato proprio alla nostra scuola!! E’ stato bellissimo" (da Bardonecchia, Martina).

 

 

 

 

MINI-STORIA E PARERI DIVERSI su sestriere.

 

"Il senatore Giovanni Agnelli ed il figlio Edoardo decisero di realizzare una stazione invernale: Sestriere, che fu creata nel 1937. Quattro funivie portavano all’Alpette, al Sises, alla Banchetta, al Fraiteve, ed attiravano una clientela nazionale ad alto livello. Altre date successivamente importanti: 1951, trionfo di Zeno Colò nella discesa libera ai piedi del "Rio Nero"; 1967, battesimo della Coppa del Mondo; 1987, "doppietta" di Alberto Tomba in gigante e slalom; 1997, Campionati Mondiali".

(Francesco)

"Sestriere era molto popolata negli anni passati ed i turisti la apprezzavano maggiormente; era più bella da vedere e per i divertimenti era l’ideale. A sentire le opinioni degli anziani, in passato ci si divertiva di più, e vorrei che il Comune aumentasse le attrattive turistiche".

(Francesco)

"A Sestriere ci sono poche attrattive turistiche (...). L’ideale sarebbe sostituire i campi da tennis e metterci al loro posto una piscina coperta più lunga dell’altra".

(Sonia)

"Sestriere è un bel paesino di montagna, ma ultimamente il modo di edificare è di pessimo gusto. Secondo me Sestriere sta diventando, da paese, a città; ad esempio il nuovo residence toglie ai turisti tutto il panorama della vecchia chiesetta".

(Gabriele)

"Le pensioni non esistono più, perché sono diventate alberghi a tre stelle".

(Pier Paolo)

"Il Comune non si occupa abbastanza dell’ambiente, mentre dedica troppi sforzi all’economia ed all’amministrazione di Sestriere".

(Roberto)

"L’economia a Sestriere è basata principalmente sul turismo. Grazie ad esso molta gente viene da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero. L’attività economica si riferisce anzitutto alla stagione invernale; a Sestriere sorgono impianti sciistici, e diversi alberghi sono aperti per dare a chi viene conforto, ospitalità ed ogni genere di divertimento. In pratica, tutti vivono con la neve".

(Massimo)

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Per concludere: "VACANZE DA CANI"

Molte famiglie oggi possiedono degli animali domestici, ma l’affetto per questi animali sparisce nel momento in cui esse devono partire per le vacanze e questi animali diventano degli oggetti da abbandonare. Qualcuno si affida alle pensioni per animali, ma la maggior parte li abbandona per strada, senza preoccuparsi dei rischi a cui andranno incontro. I più fortunati finiranno nei canili, altri moriranno negli incidenti o per la fame. Ogni anno i telegiornali ripetono le stesse raccomandazioni, ma sono sempre tanti quelli che decidono di abbandonare i propri animali. Vorrei che un giorno queste persone provassero quell’esperienza: senza soldi, da soli, girando per le strade, sicuramente capirebbero la sofferenza di quei poveri animali.

(da Sestriere, Francesca)

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Ci scusiamo con tutti coloro che hanno inviato materiale per il notiziario, visto che varie parti dei loro testi sono state "tagliate" e si è dovuto procedere ad una inevitabile scelta: da parte di qualche classe è arrivato più materiale del previsto, altre invece si sono dimostrate più "timide". Comunque l’intento è stato di dare a tutti uguali opportunità. In vista dei prossimi due numeri dell’anno fateci avere soprattutto informazioni e commenti sulle attività svolte nelle rispettive sedi. Grazie a tutti (anche a Sara, che ha curato le illustrazioni di questa edizione).