"I fatti nostri"
Notiziario della Scuola Media di Oulx-Bardonecchia-Sestriere
numero 2 - marzo 2002
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Del nostro "Notiziario" si dice...
"Il Notiziario mi ha sorpreso molto, perché noi alunni non sapevamo nulla di questa pubblicazione... Credo sia molto importante informare i nostri coetanei (e non) sui lavori che si svolgono a scuola durante le ore di lezione. Grazie a questo notiziario, noi conosciamo i caratteri, i pensieri dei nostri compagni, anche se si trovano in sedi diverse. Una ragione in particolare mi ha spinta a leggerlo: la possibilità di confrontare appunto le diverse opinioni e le diverse idee. Secondo me bisognerebbe ridurre gli argomenti, per riuscire ad approfondire le idee di tutti noi sul tema proposto" (Cinzia).
"Questa iniziativa non è male, in questo modo puoi scoprire cosa fanno e cosa pensano gli alunni delle altre sedi; e se magari conosci chi ha scritto quelle cose, scopri che quello la pensa come te, puoi diventare amico con lui; con questo dico che non sarebbe male conoscere chi ha scritto certi articoli o poesie" (Daniele).
"Magari quando si è più grandi si riprende in mano questo fascicolo, lo si legge e si ricordano le cose fatte in passato... Credo però che sia un po corto e che debba avere molte più pagine; e magari metterei qualche disegno" (Fabio).
"Di questa pubblicazione mi ha stupito il fatto che fossi invogliato a leggerla, cioè non mi stufava; per questo motivo invito altre persone a prenderne visione. Per il prossimo numero proporrei di non distribuirlo solamente a noi alunni, ma anche a delle persone esterne alla scuola; poi di non farlo una volta ogni tanto, ma per esempio una volta al mese" (Giorgio).
"Questo Notiziario non mi ha sorpreso molto, perché mi aspettavo delle cose del genere... Anche se alcune di queste mi hanno fatto pensare: per esempio mi hanno colpito le cose che i ragazzi di Sestriere hanno scritto sul loro paese, dove dicono che cè mancanza di attrattive turistiche e di divertimenti; mentre io non la penso affatto così, perché mi sembra che a Sestriere non manchi niente di tutto questo. Per il prossimo fascicolo proporrei di fare degli articoli più corti mettendone di più, in modo che ci sia un piccolo pezzo quasi di tutti i ragazzi" (Camilla).
"Dopo aver letto questo Notiziario, penso che ci siano parecchie osservazioni, contestazioni, valutazioni e proposte da fare. Innanzitutto sono compiaciuto di questa iniziativa da parte della scuola, poiché è una cosa nuova e, a mio giudizio, utile, poiché può determinare una collaborazione ed un collegamento fra le tre sedi del nostro istituto. Finora, infatti, ci sono stati scarsi contatti fra di esse (a parte i Giochi Studenteschi). Mi hanno colpito le pagine dove erano presenti le riflessioni sui fatti dell11 settembre, sul tema della donna e sul film Viaggio a Kandahar. Consiglio di approfondire di più gli argomenti, per permettere un vero e proprio contatto ed una maggiore informazione tra le sedi di Oulx, Bardonecchia e Sestriere" (Manuel).
LEGGERE LEOPARDI.
Chi lavrebbe detto che avrei provato delle emozioni?
"Tutti i testi di Leopardi che abbiamo letto esprimono emozioni forti, stati danimo che ti prendono. Anche se non è molto allegro né ottimista, mi piace come scrive, appunto perché i suoi versi mi coinvolgono. Tutti quanti esprimono le sue sofferenze: mi fa un po pena. Le poesie dedicate alla luna, secondo me, sono le più belle, hanno suscitato nella classe - al momento della lettura - unatmosfera particolare. Sono stati questi i versi che mi hanno colpita di più in assoluto: solo il fatto di avere (nella luna) unamica concreta ma allo stesso tempo astratta... mi ha lasciata senza parole. Il modo nel quale la descrive... dietro ai tetti, sopra i campi. Unamica sincera, che non ti tradisce mai, che non ti giudica, una persona con la quale confidarsi. Lultima poesia che abbiamo letto, coi versi rivolti ala luna, era piena di domande senza una risposta" (Cinzia, Bardonecchia).
"Egli scrive poesie che parlano di cose reali o realistiche, e alla fine di queste si pone domande o fa riflessioni complicate ma vere, che fanno pensare o richiamano varie risposte. E secondo me quelle che si pone sono domande universali, alle quali alcuni cercano risposte nella fede e alcuni nella vita quotidiana. E difficile esporre tutte le riflessioni che ho fatto, perché alcune sono positive, altre negative ed altre angoscianti. Da una domanda di Giacomo Leopardi, quella sul perché e su cosè la vita sono scattati in me molti ragionamenti: tipo se cè Dio, perché ci ha creati? E soprattutto perché ci ha creati così?" (Luca, Bardonecchia).
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Andando per mostre...
A Sestriere, una mostra di sculture sul tema della "pace".
"Martedì 19 febbraio siamo andati a Sestriere a visitare una mostra di sculture dedicate alla pace. Ne descriverò alcune. Quella intitolata Il contrasto: era realizzata in marmo di due colori, nero e grigio, sempre alternati e divisi da un sottile pezzo di vetro verde; quella intitolata La fontana delle vite passate: fatta da una fontana in pietra e tante radici che salivano; e poi un totem particolare, che in alcuni punti sembrava come squartato, in plastica. Tutte queste statue mi sono sembrate molto originali" (da Bardonecchia, Giorgia).
"Ce nerano di tutti i tipi: un totem con scolpiti vari simboli: mani, facce e corpi di donna; poi cera il volto di una ragazza che si chiamava La musa della pace; cerano un pesce ed un gatto. Queste due ultime raffigurazioni mi hanno colpito molto, così come sono stato attratto anche dalla statua intitolata Per non dimenticare Hiroshima: era fatta con dei pezzi di legno, a cui erano attaccate numerose mani di resina. La visita a questa mostra è stata bella ed interessante: una cosa così si dovrebbe fare anche a Bardonecchia" (da Bardonecchia, Ludovico).
"La professoressa ci ha fatto vedere anche la sua opera: unenorme faccia fatta di bronzo e con i capelli di polistirolo" (da Bardonecchia, Ilaria).
A Torino, ad osservare strane pietre degli Egizi.
"Il primo febbraio 2002, noi delle classi I e II di Sestriere siamo andati al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Si trattava di una mostra intitolata Dalla natura allarte: storia di pietre, animali e piante nella valle del Nilo: nei locali adibiti a questa mostra cerano tanti reperti e sale pitturate e a noi sembrava di essere nel vero Egitto. La guida ci ha mostrato vari minerali, come calcare, natron, scisti, turchesi, lapislazzuli e dispro; alcune pietre erano considerate sacre per i loro colori: rosso, colore della vita (sangue); blu, perché ricordava il cielo (dimora degli dèi); verde, colore della rinascita dopo linondazione del Nilo (campi verdi). Per gli Egizi era importante anche loro: Ci è stato anche spiegato che le pietre blu non si trovavano facilmente, quindi gli Egizi dovevano affrontare il deserto, compresi i cobra di Cleopatra e lo scorpione omicida... Siamo poi passati in un laboratorio del Museo di Scienze Naturali e qui ci hanno distribuito delle schede e delle pietre: un granito e un calcare. Sulle schede cerano delle domande, a cui abbiamo piano piano risposto grazie allosservazione di alcuni lucidi; avevamo anche lalfabeto egizio e dovevamo scrivere il nostro nome!
Abbiamo trovato questa gita a dir poco fantastica, dal momento che non abbiamo solo guardato, ma anche partecipato attivamente". (da Sestriere, Aline, Gabriele, Patrick)
EMERGENZA NEVE, EMERGENZ A ACQUA...
...e poi il miracolo!
E vero che ci piace il sole, ma questanno è troppo! E da settembre che sulle nostre montagne splende sempre; dopo un autunno magnifico con prati ed alberi di tutti i colori, ci si aspettava una bella nevicata. Purtroppo la nevicata a novembre è stata molto breve e non è bastata a "mettere a posto" le nostre montagne. Al contrario al sud è nevicato persino in località di mare e nelle città; a Roma, Napoli, Palermo e in altre si gela dal freddo. A casa nostra si vedono solo piccole strisce di neve artificiale che coprono le poche piste aperte; per non parlare della mancanza di acqua, che provoca siccità ed inquinamento. Nelle grandi città linquinamento ha determinato il blocco del traffico e, nelle campagne, gravi problemi allagricoltura. Qui da noi la mancanza di acqua è preoccupante per il funzionamento dei cannoni che sparano neve artificiale, ed anche per questo abbiamo poche piste disponibili; Sestriere, Bardonecchia, San Sicario e Sauze dOulx non hanno molte piste aperte e di conseguenza manca il turismo. Le persone che lavorano per questo settore, albergatori, allenatori, addetti agli impianti e tanti altri, sicuramente stanno passando un periodo molto triste. Io credo che il Comune debba pensare più seriamente a questa cosa, predisporre delle riserve dacqua sempre pronte: infatti se succedesse per le Olimpiadi del 2006 come in questa stagione, si dovrebbero fare degli interventi mirati, perché sarebbe un peccato farsi scappare unoccasione così.
Il miracolo... La notte fra il 14 e il 15 febbraio 2002 è successo un miracolo: a Sestriere è nevicato!! E anche parecchio: più di un metro e mezzo! Finalmente si vedono le piste innevate, e non dai cannoni. Ora si può sciare sulla VERA neve e cè allegria sulla faccia di tutti!
(da Sestriere, Aline, Francesca e Marsida)
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La "storia", a volte, non è scritta sui libri....
UN EROE ITALIANO: GIORGIO PERLASCA
La storia di Giorgio Perlasca è stata rappresentata dalla RAI con un film-tv; era poco conosciuta, perché egli non aveva rivelato il suo segreto, che teneva nascosto dal 1945. Solo nel 1988 alcune testimonianze di ebrei salvati da una persona di nome "Jorge Perlasca" (suo nome spagnolo) diffusero la notizia, che fu poi confermata da lui stesso.
Perlasca nacque a Padova nel 1910 e divenne commerciante di bestiame. La sua vita fu incredibile e straordinaria. Una storia che ha rischiato di andare dispersa, senza la caparbia ricerca, alla fine degli anni Ottanta, di alcune donne ebree ungheresi che, attraverso il giornale della comunità ebraica a Budapest chiedevano notizie di un diplomatico spagnolo (Jorge Perlasca) che durante la seconda guerra mondiale aveva salvato migliaia di ungheresi di religione ebraica.
Fu una ricerca difficile, in quanto cercavano un cittadino spagnolo, ma alla fine trovarono luomo che le aveva salvate dalla persecuzione nazista in Italia, a Padova, nella persona di Giorgio Perlasca.
Perlasca era un fascista puro, come la maggioranza degli Italiani, entusiasta degli ideali nazionalisti del fascismo; andò come volontario prima in Africa Orientale poi in Spagna, con il generale Françisco Franco. Rientrato in Italia, il suo rapporto con ilo fascismo entrò in crisi essenzialmente per due motivi: lalleanza con la Germania e le leggi razziali. Scoppiata la seconda guerra mondiale, fu mandato come incaricato con il ruolo di diplomatico nei paesi dellEst, per comprare carne per lesercito italiano. A Belgrado, nel 1941, vide i primi rastrellamenti e le deportazioni di ebrei e di zingari da parte dei Tedeschi: era una situazione che allora tutti conoscevano bene. Larmistizio tra la Germania e lItalia (8 settembre 1943) lo colse a Budapest, sempre con lo stesso incarico. Posto di fronte alla richiesta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, rifiutò, sentendosi vincolato dal giuramento di fedeltà al re. E proprio a Budapest cominciò la sua opera di salvataggio degli ebrei, e allarrivo dei Russi Giorgio Perlasca aveva salvato 6000 ebrei.
La sua storia venne raccontata alla trasmissione della Rai "Mixer". Nel film recente non viene raccontata la vita intera di Perlasca, ma soltanto la parte compresa fra il 1944 ed il 1945, quando liberò gli ebrei.
(da Sestriere, Alessandro )
LA NOSTRA SCUOLA E ANDATA IN.... "DIRETTA Tv" !!!
Venerdì 22 febbraio, ore 15.15, RAI 3: collegamento diretto del "TG ragazzi"con Oulx, dove si trova una "scuola molto speciale". Queste le parole di chi presenta, e sta parlando proprio di noi, del "Des Ambrois"! La cosa è stata preparata da due giorni, da quando noi due, con altri alunni delle terze e del liceo, ci siamo ritrovate in sede per predisporre e provare il nostro "pezzo": quel discorsino che avremmo dovuto fare, nei circa 15 secondi che avremmo avuto a disposizione; avevamo il compito di presentare il fascicolo "Bardonecchia raccontata dai nonni", prodotto dalla nostra classe lo scorso anno.
Il mattino del giorno stabilito per il collegamento televisivo, non erano ancora le 9.30, eravamo già impegnate a provare e riprovare la nostra parte. Man mano in noi lemozione cresceva, anche se forse eravamo state più preoccupate il giorno prima, perché non sapevamo bene come si sarebbe svolto il tutto. Ogni particolare era calcolato al millimetro ed al secondo: "Spostati in po più in qua...", "Taglia..."; tra le prove a scuola e quelle sul luogo delle riprese (lantico forno di Oulx) siamo state impegnate per circa due ore e mezzo. Inoltre molto del lavoro precedente è stato inutile, perché non volevano cose dette a memoria, e poi non cera tempo per parlare in due... In realtà le prove sono state più stressanti della diretta. Comunque non credevamo che dietro ai programmi televisivi ci fosse una preparazione così dettagliata e pignola!
Ma ecco il momento. Disposti "al millimetro", con la nonna di Luca alle spalle, eravamo pronti. Tra noi due Lucrezia, che doveva parlare, era tesissima. Aveva paura di "impappinarsi" in diretta. Fortunatamente è andato tutto bene.
Ora siamo anche sulla "Valsusa" e su "Luna Nuova", con due bellissimi articoli. Siamo andati in onda in tutta Italia, e questa è stata lemozione più bella. Perfino la nonna di Lucrezia, a Taranto, ci ha visti.
E stata una bellissima giornata, poiché abbiamo conosciuto molte persone diverse e provato nuove esperienze. Inoltre abbiamo imparato che cosa cè dietro ai programmi televisivi, che a volte sembrano tanto spontanei, e quanta finzione cè quasi sempre in essi.
(da Bardonecchia, Eleonora e Lucrezia)
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RICORDATE LINIZIATIVA "MONETINA VECCHIA FA BUON GIOCO"? ...ecco quello che abbiamo saputo da unintervista...
Circa un mese fa due rappresentanti dellU.G.I. (Unione Genitori Italiani) sono venuti a parlarci della vita dei ragazzi, medici e volontari allOspedale "Regina Margherita" di Torino; la visita è servita anche per ritirare la nostra offerta (che ammontava complessivamente a ). Per loccasione abbiamo svolto unintervista, che ci ha fatto comprendere molto sul "volontariato".
Abbiamo saputo che questa associazione è nata 22 anni fa, dallidea e dallesperienza di alcuni genitori che avevano bambini affetti da gravi malattie: lo scopo era di aiutare sia questi malati, sia le loro famiglie, che devono trovare un luogo dove alloggiare durante il periodo di ricovero del figlio.
I volontari ed i medici sono molto soddisfatti dei risultati ottenuti finora, anche se in alcuni momenti si incontrano difficoltà non poco rilevanti. Le persone che si dedicano a queste opere sono ricompensate solamente dai sorrisi e dallallegria dei bambini, con i quali molte volte instaurano buoni rapporti. Nel reparto di pediatria ci sono più di 100 volontari, ma ci sono circa 500.600 associati (solo maggiorenni): essi vengono aggiornati con un giornalino che esce ogni quattro mesi. Nellospedale sono presenti anche degli insegnanti, ossia dei volontari che riescono a far restare i bambini malati "al passo con la scuola".
Il tempo libero è occupato, ogni giovedì, dalla visita dei pagliacci, che fanno sorridere e divertire.
Con tutto questo speriamo di aver trasmesso a tutti voi quello che noi abbiamo provato e capito sul "senso" di queste iniziative. (da Bardonecchia, Cecilia, Martina e Sara)
DOPO LA TERZA MEDIA...
(qualche scambio di opinioni)
"Questanno, visto che siamo in III media, abbiamo una decisione molto difficile da prendere: dobbiamo pensare a quale scuola superiore iscriverci, se andare a Pinerolo, Oulx o Susa, se iscriverci allo scientifico, allalberghiero, al classico, al linguistico o allItis... Tutto questo è molto difficile, ma bisogna riflettere bene perchè condizionerà il nostro futuro. Io personalmente ho già scelto, sono arrivato a questa decisione dopo aver analizzato le mie passioni e miscriverò alla scuola che più si avvicina ad esse e meglio le soddisfa. Perciò un consiglio personale che do ai ragazzi della mia età: scegliete la scuola che più vi ispira. Perché frequentare una scuola che non piace può comportare un calo di interesse, e di conseguenza difficoltà nello studio. Molti alunni potrebbero iniziare a tagliare perché non sono interessati, perciò cercano un diversivo per uscire dalla noia delle lezioni. E mi è capitato di vederli andare in giro senza far niente..., anzi, una cosa la fanno: pensano a come giustificare lassenza senza farsi beccare. Quindi iscrivetevi alla scuola che più si avvicina alla vostra passione e soprattutto che vi piace. By. Glen".
(da Sestriere, Lluca Glen)
"Vi racconto della mia visita ad un Istituto tecnico aereonautico. Dopo essere arrivati a Caselle e dopo aver chiesto informazioni per sapere di preciso dove si trovava questa scuola, finalmente arrivammo... Il preside ci fece visitare molte aule, tra le quali quelle di meteorologia, di aereomodellismo e di simulazione di volo. Dalle finestre si vedevano gli aerei fermi allaereoporto, quelli in decollo e quelli in atterraggio; oltre a quelli della scuola, parcheggiati vicino alledificio... Questa scuola mi piacque molto e non avrei cambiato idea. Non molte settimane dopo presentai la mia iscrizione senza un attimo di esitazione". (da Bardonecchia, Manuel)
"Se devo parlare del perché della mia decisione, devo in ogni caso affermare che non esiste ununica ragione: ho preferito il liceo scientifico perché sono un appassionato di natura, perchè mi piace scoprire i misteri dellambiente, perché amo la matematica e soprattutto perché credo che questa scuola non limiti le mie scelte future. Infatti mi piacerebbe, da adulto, dedicarmi allambiente oppure diventare un famoso conducente di treni. Ovviamente la mia scelta non si basa solo sul luogo e sul tipo di scuola: bisogna tener conto anche della futura nostalgia per gli ex compagni e delle preoccupazioni: queste ultime due situazioni per adesso non le ho ancora provate, anche perché ho cercato quasi sempre di tener conto delle scelte del resto della mia classe: allinizio dellanno l80% di noi aveva deciso di andare a Pinerolo, ma durante il corso dei mesi molti hanno cambiato idea ed hanno deciso di andare ad Oulx. Per adesso non sono ancora tanto timoroso, perché il momento a cui rivolgo ora la mia attenzione deve ancora arrivare: lesame di terza media!". (da Sestriere, Andrea)
"Personalmente ho cambiato idea parecchie volte... Alla fine sono arrivata alla conclusione che iscrivermi al liceo linguistico di Pinerolo sia la scelta giusta. Questo perché le lingue servono molto nel campo del turismo e, comunque, chi conosce almeno linglese ha più opportunità nel campo del lavoro... Inoltre una mia amica ha fatto la mia stessa scelta e perciò non mi ritroverò sola in mezzo a tanti compagni nuovi, pur essendo sicura che molti diventeranno miei amici. In ogni caso, lo ammetto, gestire unattività turistica o lavorare in un albergo non sono le mie vere ambizioni: infatti il mio sogno nel cassetto sarebbe avere un allevamento di cani, anche se, probabilmente, cambierò ancora idea più volte. Comunque, cosa vi devo dire..., andando avanti si vedrà!".
(da Sestriere, Melania)
Una grande ricchezza nella nostra scuola:
i compagni provenienti da altri paesi.
Racconta Marsida:
"Io sono in Italia da due anni ed abito a Bardonecchia. Allinizio ho avuto delle difficoltà, perché cambiare paese non è facile: infatti avevo il problema della lingua, di dover conoscere i nuovi compagni di classe, di orientarmi (perché allinizio, quando uscivo da sola, non ricordavo la strada per andare a casa), di conoscere nuovi amici. Come ho già detto prima, soprattutto per la lingua ho avuto delle difficoltà; ma poi, grazie ai miei insegnanti che mi hanno aiutata, ce l'ho fatta, ma anche per loro è stata dura, visto che non conoscevano la mia lingua (lalbanese).
Poi, quando ho imparato litaliano, ho conosciuto i compagni, ho fatto nuove amicizie. Stando in un paese prima o poi ti orienti, ed è questo che mi è successo. Adesso a Bardonecchia mi trovo bene, non solo per le conoscenze che ho fatto, ma anche perché è un paese piccolo, fresco, bello e si possono fare tante attività. Ma io vorrei che qua ci fosse mia cugina: con lei ho trascorso de begli anni, per me era come una sorella... Mi ricordo che abbiamo fatto insieme tante stupidaggini, ma adesso ci parliamo al telefono ed io le ho mandato delle mie foto. Vorrei anche che ci fossero i miei amici di una volta: mi mancano tanto, perché stare insieme tutti quegli anni e poi andarsene... (ma anche qua, quando andrò alle superiori, mi dispiacerà lasciare i miei compagni). Ma la vita va avanti. A volte la mia vita non mi piace perché quando ho dei problemi in famiglia, come tutti, o litigo con qualche amica, mi ricordo i miei amici di una volta e penso tra di me... Comunque va tutto bene, vado a scuola e tutto questo mi piace. Venire in Italia è sta una nuova esperienza, vedere nuove persone, conoscere unaltra lingua, vedere cosa succede in una nazione diversa..., credo che venire qua sia stata una bella idea" (da Bardonecchia).
Ci scrive Solomon (il suo testo è arrivato in inglese, tradotto dal prof. Perozzo):
"Cari amici, mi chiamo Solomon Dakolo, ho quindici anni e vengo dalla Nigeria. Sono nato a Warri, una città nel Sud della Nigeria, dove ho vissuto fino allanno scorso e dove frequentavo le scuole superiori. Sono arrivato in Italia il 18 dicembre 2001. Ho viaggiato in aereo da Lagos, lex capitale della Nigeria; sono partito alle dieci di sera e sono arrivato a Milano alle sei del mattino. Abito a Condove con i miei genitori e vado a scuola al liceo "Des Ambrois" di Oulx, dove frequanto il primo anno; seguo però anche le lezioni in terza media (III B), quattro giorni alla settimana, perché parlo solo linglese, così devo impegnarmi molto per imparare la vostra lingua. Finora sono in grado di capire litaliano, ma non so parlarlo molto bene. Ho anche delle difficoltà con alcune materie, come storia e geografia, perché non le ho mai studiate in Nigeria. Ad ogni modo cerco di fare il più possibile per migliorare litaliano, con laiuto degli insegnanti e dei miei amici a scuola. Nel tempo libero mi piace giocare a calcio, cantare, ballare e sto imparando a suonare il pianoforte. Mi piace anche studiare e spero di riuscire ad imparare litaliano il più presto possibile" (da Oulx).
Racconta Alessandra, brasiliana:
"Vengo da Recife, in Brasile, ho 11 anni e sono qui da marzo del 2001. Vado a scuola a Bardonecchia e frequento la I media. Subito, quando sono arrivata in questo paese, non conoscevo la lingua, non conoscevo nessuno, e così non potevo parlare italiano. Poi, sentendo parlare mia madre ed altre persone, ho imparato; e quando ho iniziato ad andare a scuola pensavo di poter fare amicizia più velocemente: invece non è stato così, perché alcune persone mi ignoravano. Però adesso sono amica di tutti, nella mia classe e nelle altre, anche perché da un po cerco di inserirmi nel gruppo. Adesso il mio problema maggiore è la scuola: ho imparato a leggere ed a parlare, ma un po meno a scrivere, perché nella mia lingua non si usano tanto le doppie. Con alcuni amici ho un buon rapporto, ma solo con alcuni... A Bardonecchia trovo tante cose da fare... vado agli scout e al Centro giovani, e mi diverto un sacco... Però mi trovavo meglio in Brasile".
Il fratello di Alessandra, Isac:
"Sono a Bardonecchia da quasi un anno e frequento la II. Allinizio ho avuto dei problemi a capire insegnanti e compagni. Ma lanno scorso non sono andato subito a scuola ed i primi amici che ho avuto li ho conosciuti al Campo verde: andavo lì per giocare a calcio e così ho imparato un po litaliano... Mi trovo bene a Bardonecchia, però vorrei essere con i miei parenti in Brasile" (da Bardonecchia).
Ci scrive Giada:
"Ciao, mi chiamo Giada; sono nata a Susa il 28 dicembre 1989 e abito a Cesana. Il mio papà si chiama Claudio e la mia mamma SURIRAT ed è thailandese. Io ho vissuto qualche tempo in Italia; poi mi sono trasferita in Thainlandia per cinque anni, in una cittadina che si chiama Angtong, a 50 Km. dalla capitale, Bangkok.
Ho frequentato la scuola in un collegio dove cera una disciplina molto severa, anche per labbigliamento ed i capelli, che dovevano essere sempre legati. A scuola si imparavano il thainlandese e linglese, e quando sono ritornata in Italia, in 4° elementare, ho avuto difficoltà: ma con laiuto delle maestre e delle mie compagne le ho superate abbastanza bene.
In Thainlandia, dove abitavo, le case sono costruite come sulle palafitte, per non far entrare lacqua nella stagione delle piogge. A casa mia cera anche un giardino grandissimo, con tanti alberi da frutta: manghi, melograni, cocco, banani..., e un orto enorme dove si coltiva soprattutto il peperoncino, che lì si usa molto.
Il clima è caldo umido, mentre io preferisco il freddo.
Adesso mi piace abitare a Cesana, anche perché qui posso uscire senza pericoli: mentre in Thainlandia ero sempre controllata, perché succede che rapiscano i bambini per chiedere un riscatto o per mutilarli. Ci sono molti bambini senza un braccio o senza una gamba che chiedono lelemosina. Mi piacerebbe tornare in Thainlandia per le vacanze, ma per tutto il resto preferisco vivere qui" (da Oulx).
Andare in montagna "con la testa"...e non solo con le gambe.....
Un giorno di gennaio, durante le ore di educazione fisica, è venuta a parlare in classe una "guida alpina" (che noi conoscevamo già un po, visto che è il papà di un nostro compagno): largomento da trattare erano i pericoli che si possono correre in montagna. Molte delle cose che ci ha raccontato io le sapevo già, perché qualche anno fa andavo a fare delle gite con delle guide: Lucianina, appunto il papà di Pierre e degli animatori di "Estate Ragazzi".
Abbiamo parlato per esempio di quello che bisogna fare in montagna in caso di improvviso temporale; dei pericoli delle valanghe e delle frane: a proposito di questo anchio avrei una piccola esperienza personale da raccontare..., ma vi dico solo che quella volta ho avuto una grande paura...
Da tutto quello che è stato detto abbiamo capito che nessuno può affrontare la montagna con leggerezza e che non dobbiamo mai pensare di essere troppo esperti!
(da Bardonecchia, Annalisa)
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Innanzi tutto....OLIMPIADI!
Le Olimpiadi invernali di Salt Lake City si sono concluse nel migliore dei modi per gli Azzurri, che hanno conquistato quattro medaglie doro, quattro dargento e quattro di bronzo. La Germania è stata la migliore, salendo sul podio ben 35 volte (12 ori, 16 argenti, 7 bronzi). Grandi delusioni per Austria e Svezia, che potevano puntare decisamente più in alto facendo man bassa di medaglie, ma ne hanno conquistate rispettivamente soltanto 16 e 6. Ma vediamo nel dettaglio lOlimpiade.
Il primo giorno dopo lapertura dei Giochi si è svolta la 15 km. a tecnica libera di fondo femminile, e la nostra italiana Stefania Belmondo, nonostante abbia rotto un bastoncino, ha fatto una strepitosa rimonta ed ha vinto la medaglia doro., battendo sul rettilineo finale la russa Larissa Lazutina. Col passare dei giorni arrivano loro di Armin Zoggler nello slittino e largento nella discesa libera per Isolde Kostner. Malissimo gli italiani nella discesa libera maschile, dove Khristian Ghedina giunge al traguardo solo 35°. Dopo la gara laltoatesino protesta per lirregolarità della pista e, in tutta risposta, lallenatore degli Azzurri lo rimanda a casa senza permettergli di svolgere il Super G.
Domenica 17 febbraio le italiane si sfogano nel loro Super G, dove Daniela Ceccarelli e Karen Putzner vincono rispettivamente loro e largento. Nello stesso giorno gli Azzurri della staffetta 4x10 Km. di fondo maschile ottengono largento, sfiorando loro con Christian Zorzi, battuto sul rettilineo finale dalla Norvegia per tre decimi.
Intanto infuriano le polemiche nel pattinaggio artistico, da parte della coppia canadese, sulloro assegnato alla coppia russa: secondo i primi la giuria ha favorito la Russia; per placare gli animi si arriva alla soluzione di concedere la medaglia doro ad entrambe le coppie. Ma questo scandalo forse influenza negativamente la prestazione dei nostri Barbara Fuser Poli e Maurizio Margaglio, ai quali sarà assegnata soltanto la medaglia di bronzo nella danza di figura sui pattini. (continua alla pagina seguente)
Nei giorni successivi lItalia conquista ancora due bronzi nello snowboard ed un argento con Christian Zorzi nella 30 Km. a tecnica libera di fondo maschile. Immancabilmente ci sono anche i controlli antidoping e vengono trovati positivi la russa Larissa Lazutina ed il tedesco naturalizzato spagnolo Joang Muhllegg.
La staffetta 4x5 Km. di fondo femminile si conclude nel migliore dei modi per le nostre Paruzzi e Belmondo, inizialmente argento e bronzo: medaglie che si "trasformano" poi in oro ed argento dopo la squalifica della Lazutina per assunzione di sostanze dopanti. Intanto arriva anche largento nella staffetta maschile dello Short-track.
Nessuna medaglia invece dallo sci alpino maschile; solo Massimiliano Blardone sfiora largento, nella prima manche del gigante, dietro allaustrico Ebherarther, che deve difendere il titolo dello sfortunato Herman Maier (detto Herminetor); ma nella seconda prova il piemontese commette gravi errori e finisce settimo. Se nello speciale Giorgio Rocca, dopo il primo intermedio, può impensierire il francese Jean Luc Vidal con un distacco di 17 centesimi, a pochi metri dal traguardo cade, sciupando così unoccasione irripetibile!
Queste sono state le Olimpiadi del 2002. Molto emozionanti, ma anche molto "sporche", per lassunzione di sostenze dopanti da parte di alcuni atleti.
Arrivederci ai Giochi del 2006 a Torino, sperando che per allora lo sci non vada più in farmacia...!!
(da Sestriere, Alessandro e Beatrice)
....e, subito dopo le Olimpiadi..., ci siamo anche noi...
Dei Campionati di Corsa campestre avevamo già parlato nel numero scorso del nostro "Notiziario" e forse non osavamo sperare di poterne parlare ancora. Invece sì, perché siamo riusciti ad arrivare alle fasi "nazionali", agli "italiani", che si sono svolti a Follonica, in Toscana, nel mese di febbraio. Cecilia Mainardi, della classe II B di Bardonecchia, ha ottenuto un bel risultato: dopo essersi qualificata per le fasi nazionali, appunto, portando a scuola una coppa enorme, è riuscita a piazzarsi al 22° posto a Follonica: una posizione sicuramente di grande rilievo! Altrettanto brave Fucci Lorena e Berenice Perrone; Nicolò Roppolo è arrivato quarto su un percorso di 1600 m. Come squadra le ragazze si sono piazzate in 18° posizione. La professoressa Biava ed il Sig. Roppolo ci hanno accompagnati a queste fasi nazionali. Dice Cecilia che "è stata unesperienza bellissima e ricca di emozioni che vorrei rivivere". Qualche informazione in più sulle caratteristiche tecniche di questa gara? Le sappiamo di nuovo da Cecilia: "Gli alunni di II e III gareggiano insieme; le ragazze percorrono dai 1400 ai 1600 metri, i ragazzi dai 1600 ai 2000 metri; gli alunni di I gareggiano separatamente. Le qualificazioni avvengono naturalmente attraverso varie fasi: questanno siamo riusciti ad arrivare agli italiani e così siamo andati a Follonica dal 25 al 28 febbraio". (da Bardonecchia, la classe II B)
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Il prossimo numero del "Notiziario" (lultimo di questanno) dovrebbe uscire a giugno: quindi mandateci i vostri pezzi non oltre la fine di maggio. Speriamo di avere resoconti sulle gite svolte (!!!), riflessioni su varie attività effettuate, eventuali proposte, considerazioni sul "pagellino" (...perché questa volta nessuno ha osato parlarne?....) e tanto altro......!
GRAZIE A TUTTI I COLLABORATORI DI QUESTO NUMERO (DISEGNI COMPRESI). A presto!