Comunicato Stampa del 24/03/2003
UN "NO" ALLA GUERRA ANCHE DAL DES AMBROIS
Tanti gli studenti che hanno partecipato al corteo per la pace
Oulx. "Noi siamo il popolo italiano e noi la guerra non la volevamo" è questo lo slogan che si è udito per le vie del paese, nella tarda mattinata di giovedì 20 marzo, durante la manifestazione per la pace organizzata dagli studenti dell'Istituto Des Ambrois.
Alla manifestazione non hanno partecipato solo gli studenti, ma numerosi sono anche stati i docenti. La collaborazione tra i professori e gli alunni è stata notevole: il prof Amato ha tenuto una lezione di storia in piazza Garambois, discutendo con i ragazzi le ragioni politiche ed economiche del conflitto e ribadendo con fermezza la necessità di dire no alla guerra; il professor Villavecchia, responsabile del gruppo musicale dell'Istituto, ha dato disposizione di utilizzare gli strumenti della Desamband per accompagnare in modo ritmato la manifestazione, altri insegnanti hanno contribuito alla realizzazione degli striscioni e alcuni studenti hanno agghindato le loro automobili e le hanno utilizzate per aprire e chiudere il corteo.
Importante è stato l'intervento delle forze dell'ordine che, bloccando il traffico nelle vie in cui si svolgeva la manifestazione, ne hanno permesso un migliore svolgimento. La manifestazione si è conclusa alle ore 12.00 in Piazza Garambois.
Daria Abbà
Comunicato Stampa del 24/03/2003
ARIA DI GUERRA FERMA GLI SCAMBI AL DES AMBROIS
Oulx - Avevano già le valigie pronte gli studenti del Des Ambrois che sarebbero dovuti partire giovedì scorso per uno scambio a Sarajevo, in Bosnia. E invece, dopo mesi di preparazione e di organizzazione, martedì 18 marzo l'amara notizia: "Ragazzi, abbiamo deciso di non partire". Queste le parole della prof.ssa Silvia Massara che quasi con le lacrime agli occhi spiega: "Bush ha dato un ultimatum di 48 ore all'Iraq e non possiamo sapere cosa accadrà alla fine di questi due giorni".
Così, con un misto d'amarezza e rabbia, proprio non si poteva fare a meno di pensare che la guerra in realtà stesse vincendo addirittura su un progetto scolastico volto allo studio di come si possa tornare a convivere dopo un conflitto durato anni. "A Sarajevo sono pronti per accoglierci, i militari e l'ambasciata confermano la tranquillità della situazione, non c'è alcun pericolo se non a questo punto un disagio psicologico. Non possiamo partire e affrontare uno scambio lasciando genitori preoccupati; il lavoro di scambio si deve affrontare in un clima sereno" Queste le parole del preside Pietro Ainardi il mattino del 19 marzo. In effetti come si può parlare di clima sereno? Da tempo ormai si avvertivano nell'aria una tensione e un'elettricità che non erano solo indicatori della primavera ormai alle porte, bensì di una situazione politica internazionale troppo precaria ed incerta.
Così, disdetta la partenza, non è rimasto che disfare le valige attendendo con delusione che questa guerra scoppiasse, se pure con ancora una piccola speranza di pace. Adesso sappiamo tutti com'è andata giovedì 20 marzo: è scoppiata una guerra, o meglio, un'altra guerra che si aggiunge alle circa 150 già in corso attualmente nel mondo. Ma gli studenti non rinunciano al progetto: "Partiremo forse tra un mese, forse tra un mese e mezzo, ma partiremo. Non permettiamo ad una guerra ingiusta di fermare quanto di buono c'è nel mondo".
Laura Natale
Comunicato Stampa del 28/03/2003
A Piacenza per parlare di giornalismo scolastico
Che il fenomeno della stampa studentesca fosse ormai di una certa importanza negli ambienti scolastici lo si poteva anche immaginare, ma che l'entusiasmo dei ragazzi potesse interessare anche la stampa nazionale, sembrava forse un' utopia. Il 10° convegno interregionale del giornalismo studentesco, tenutosi il 10 marzo scorso presso la fondazione privata di Piacenza e Vigevano, ha invece dimostrato il contrario.
Quello di Piacenza è ormai diventato infatti un appuntamento di rito ed un luogo di confronto tra gli studenti che si cimentano nella professione di "giornalisti". Il tema proposto per l'edizione 2003: "Per una redazione di qualità", prevedeva, oltre all'intervento di esperti giornalisti che hanno preso atto degli importanti progressi fatti dai ragazzi, anche una panoramica delle iniziative proposte dalle varie scuole e quindi una carrellata di tutte le diverse tipologie di giornalino scolastico ideate dagli studenti. Questa lunga presentazione, inserita nel programma della mattinata allo scopo di far circolare le proposte e le idee più interessanti, ha preceduto un'attività di laboratorio pomeridiana, dove ogni gruppo ha affrontato discussioni su temi differenti.
Durante l'incontro conclusivo e riassuntivo del lavoro svolto in ogni commissione,sono stati ribaditi i canoni e i trucchi del mestiere, che anche un giovane giornalista deve conoscere, nonché numerosi accorgimenti utili per accattivare l'attenzione del lettore. Oltre ai consigli di tipo stilistico ha avuto molta importanza la discussione legata ai problemi economici che sorgono per pubblicare un giornalino. L' obiettivo ambizioso della stampa studentesca rimane comunque quello di poter essere competitiva anche al di fuori dell'ambiente scolastico: dalle discussioni è apparso un obiettivo di certo ambizioso ma non irraggiungibile. La delegazione valsusina degli studenti-giornalisti, composta da una rappresentanza del comitato di Redazione del Des Ambrois di Oulx, ha dimostrato infatti che una collaborazione fra giornali scolastici e giornali del territorio è possibile.
Martina Zocche