La straordinaria storia delle Alpi e dell'Oceano prealpino
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Torbiera
Una torbiera costituisce la fase finale della vita di un lago. I laghi sono bacini di acqua destinati ad estinguersi in un periodo di tempo variabile, a causa dell’interramento provocato dall’accumulo dei depositi di detriti minerali o vegetali che si depositano sui fondali e a poco a poco riempiono il bacino. Prima di scomparire del tutto trasformandosi in una fertile pianura, il lago diventa uno stagno,poi una palude ed in fine un acquitrino. La torbiera, si forma a partire da questo momento a causa dell’accumulo di resti di vegetali di muschi, eriche, graminacee, piante palustri, semi,e pollini, che , per via della povertà di ossigeno (anaerobiosi) che caratterizza questo ambiente , e delle base temperature , non si decompongono ma si trasformano in torba nella quale sono ancora riconoscibili i resti vegetali che l’hanno generata. Tramite apposite trivelle, dalle torbiere, si possono estrarre delle “carote “ di torba per effettuare al microscopio il riconoscimento delle specie costituenti; dallo studio paleobotanico della torba è possibile ricostruire l’evoluzione degli ambienti che si sono succeduti sulle sponde a partire dal momento dell’origine del lago.
Come tutti gli ambienti umidi (acquitrini, paludi, laghi), la torbiera è sede di un ecosistema molto particolare e come tale tutelata dalla convenzione di Ramsar (1971) come bene primario del pianeta.
Le torbiere hanno un’età massima di 10000 anni ed una profondità variabile dai 90cm ai 4,5m. L’ambiente della torbiera è molto dinamico, le trasformazioni sono continue ma essendo limitata la decomposizione, a causa della carenza di ossigeno, è possibile ritrovare una gran quantità di fossili e pollini che , classificati e datati , ci permettono di ricostruire cronologicamente la storia ecologica e paleoecologica del sito e dell’ambiente circostante; per questo le torbiere vengono considerati dei veri e propri archivi storici.
Dal punto di vista botanico i principali costituenti delle torbiere sono gli sfagni, un tipo di muschio molto diffusi in luoghi acquitrinosi che formano dei vasti cuscinetti ; gli sfagni sono costituiti da due tipi di cellule, le prime provviste di cloroplasti provvedono alla fotosintesi clorofilliana, le altre, ialocisti, hanno il compito di acidificare l’ambiente emettendo idrogenioni e sono quindi le responsabili della formazione delle torbiere. La presenza delle ialocisti, causa un imbianchimento della foglia che assorbe più luce e diminuisce l’evaporazione dell’acqua permettendo agli sfagni di superare periodi di siccità. L’ambiente colonizzato dagli sfagni raggiunge rapidamente un pH così basso (3) da impedire la sopravvivenza di tutte le altre specie vegetali. Le torbiere si classificano in base al tipo di acqua che le alimentano in:
ombrotrofiche: | sollevate: tutte ricevono acqua solo dalle precipitazioni,hanno pH molto acido. |
a coperta | |
piatte |
povere di minerali | ||
minerotrofiche: | ricevono acqua dal basso , dalla falda freatica, pH neutro | |
ricche di minerali |
Dinamismo della torbiera:
pozza di acqua stagnante
colonizzazione degli sfagni ed abbassamento del pH
impoverimento del numero delle specie e massima produttività delle specie resistenti
formazione della torbiera ombrotrofica
evoluzione in torbiera arborata (con presenza di conifere)