La straordinaria storia delle Alpi e dell'Oceano prealpino
Percorso n. 2
[invernale - sci alpino] |
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Monginevro - Colletto Verde - Val Gimont - Claviere |
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Aspetti principali: Geologia
Periodo consigliato: da dicembre a marzo
Questo itinerario prevede l’uso di sci da discesa o snowboard in piste anche difficili, è quindi consigliato a persone in grado di padroneggiare con tranquillità tali attrezzi.
Il percorso si svolge tutto lungo piste battute si consiglia quindi di verificarne l’apertura prima di intraprendere l’escursione.
La partenza è da Monginevro primo Comune in territorio francese superato l’omonimo Colle che dal punto di vista sciistico fa parte del comprensorio della Via Lattea alla quale è collegato sci ai piedi proprio grazie al percorso che verrà qui descritto.
Dopo l’acquisto di un biglietto che permetta la percorrenza anche sulle piste di Claviere, con il quale farsi dare anche la cartina degli impianti, si prende la seggiovia del Prarial (sulla parte centrale del campetto), giunti in cima si raggiunge la partenza (è possibile con due diversi collegamenti) del Brousset, altra seggiovia che ci porterà sulle pendici del monte Chenaillet, che dà il suo nome a questo comprensorio straordinario, sia dal punto di vista geologico, che più semplicemente dal punto di vista paesaggistico e sportivo. A questo punto prendere la pista sulla sinistra che porta alla partenza della seggiovia “ Rocher de l’Aigle”.
Già la salita costituisce un punto di osservazione straordinario delle caratteristiche geologiche del territorio. L’impianto infatti passa in mezzo ad una serie di rocce che si sono formate più di cento milioni di anni fa sul fondale del mar di Tetide! Possiamo tranquillamente fare questa affermazione, poiché l’intera zona franco-piemontese era a quei tempi completamente sommersa da questo antico mare che scomparve successivamente in seguito al fenomeno dell’Orogenesi Alpina, causata dallo spostamento della zolla africana verso quella europea a partire proprio da circa cento milioni di anni or sono. Le rocce che ci circondano sono molto scure, spesso ricoperte da vivaci licheni ed hanno una forma molto particolare, si tratta infatti di basalti pillow-lava, o lave a cuscini, rocce formatesi in seguito ad eruzioni sottomarine a grandi profondità, a causa delle quali la spinta del materiale magmatico che tende a fuoriuscire dalle bocche vulcaniche è ostacolato in questo suo tentativo dalle fortissime pressioni dovute alla colonna d’acqua sovrastante alta tre o quattromila metri. L’effetto che ne consegue è proprio quello che possiamo osservare dalla forma di queste rocce. Grazie alle più moderne tecnologie di ripresa subacquea, infatti è stato possibile filmare la formazione di pillow-lava che si originano attualmente sui fondali delle dorsali oceaniche, che hanno forma del tutto analoghe a queste loro antiche “parenti”.
Giunti all’arrivo dell’impianto, merita uno sguardo il panorama dalla famosa discesa mozzafiato del Colletto Verde, di qui si gode di un bellissimo panorama sull’alta Valle di Susa, Sestriere e monte Fraiteve ed anche sulla Val Gimont, nostra prossima tappa. Per poter osservare attentamente e da vicino i pillow-lava bisogna scendere lungo la pista a destra e poi proseguire per la stradina che passa sotto la seggiovia, al termine della quale ci troveremo su un piccolo terrazzino che è proprio il Colletto Verde. Questo punto merita una sosta per osservare, ed anche “toccare” la straordinaria falesia di pillow-lava che si innalza sopra la valle dei Mandarini (versante francese) per più di trenta metri in un susseguirsi continuo di strati e strati di pillow-lava.
Si prosegue quindi il percorso con soste panoramiche e per assaporare la splendida discesa che ci porta dai 2500 metri del mont Gimont fino ai 2060mt della partenza della seggiovia del Col Sorel. Possiamo notare come cambia l’ambiente via via che la quota si abbassa, passiamo infatti da un ambiente di alta montagna assolutamente spoglio in cui l’unico elemento tipico è la roccia, ad un sempre più fitto bosco di pini cembri che abitano questo versante della valle che è esposto a solatio, mentre sul versante opposto della valle, con diversa esposizione, ci sono anche parecchi larici. Per approfondire la conoscenza di questa bella valle conviene risalire fino al col Soerl con l’omonima seggiovia. Da questo colle si gode di una bella vista sulla confinante valle francese della Cervierette con l’imponente Pic de Rochebrune che domina sul famoso (per gli amanti della bicicletta) Col dell’Isoard. Scendere quindi fino alla partenza dei due skilift paralleli che portano al colle Bercia
Dal punto di vista geologico questa valle è interessante per gli affioramenti di rocce quali peridotiti (del mantello superiore ) e delle pietre verdi che ne derivano per metamorfismo. Dal Colle Bercia, si gode di uno straordinario panorama a 360° che ci permette di osservare , partendo dall’imponente mole dolomitica dello Chaberton e ruotando in senso orario successivamente la Clotesse, il Seguret e il massiccio d’Ambin, a valle l’abitato di Oulx, il monte Fraiteve, l’abitato di Sestriere, il monte Banchetta e Sises, la Rognosa, Cima Bosco, il monte Furgon e Roc Boucher e punta Ciatagnera, il gruppo della Dormieuse, il Pic de Rochebrune, il Mont Gimont, e la Plane, l’abitato di Montgenevre dominato dal massiccio dello Chalvet.
Possiamo ora scendere fino a Sagnalonga, grazioso villaggio di chalet con l’esclusiva destinazione turistica, che in inverno è raggiungibile solo con gli impianti di risalita, da qui si possono osservare le opere di tutela passiva nei confronti delle valanghe che potrebbero staccarsi da questo versante della punta Rascià e il laghetto costruito per raccogliere l’acqua da utilizzare per gli impianti di innevamento artificiale.
Si ritorna quindi al Colle Bercia, e di qui proseguire verso Claviere, ultimo Comune italiano della Valle di Susa, dominato dal Monte Chaberton, che con le sue evidenti stratificazioni racconta la sua origine subacquea così come testimoniato dai molti fossili di corallo che si possono trovare nel letto del Rio Secco, torrentello che scende dalle sue pendici.
Grazie alla seggiovia del Soleil Boef e in seguito a quella del Tramplin, si ritorna al punto di partenza dopo aver goduto di una serie di bellissime e molto varie discese.