La straordinaria storia delle Alpi e dell'Oceano prealpino

9 Percorsi di scoperta...

Percorso n. 9

[primavera, estate, autunno - trekking]

Champlas Seguin - San Sicario Alto - Autagne - Colombiere - Solomiac

 
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Radiolariti di Champlas Seguin

Aspetti principali: Geologia, Botanica, Zoologia, Storia

Grado di difficoltà facile
Lunghezza 9.000 m
Dislivello 500 m
Tempo di percorrenza  5 ore
Periodo  primavera, estate, autunno

Si tratta di un percorso “a senso unico”, è quindi necessario farsi portare a Champlas Seguin, e farsi riprendere al bivio per Solomiac sulla strada statale 24 tra Oulx e Cesana. Questo ci permetterà di compiere una lunga escursione senza troppa fatica poiché il percorso è quasi tutto in debole discesa. Nel corso della passeggiata si potranno osservare gli aspetti molto diversi della vita e sfruttamento del territorio oggi rispetto al passato.

Prima di arrivare a Champlas Seguin, conviene fare una sosta sulla statale, in prossimità di un’area attrezzata per osservare gli affioramenti di radiolariti, rocce  di colore violetto, di origine sedimentaria organogeno, sono infatti formate da gusci di radiolari, microrganismi planctonici che si sono deposti nell’antico oceano franco-provenzale prima dell’orogenesi alpina, quindi più di duecento milioni di anni fa. Con l’orogenesi queste rocce sono state debolmente metamorfosate e presentano il tipico aspetto scistoso. Poco più in alto è ancora evidente la cava “Catella”, dalla quale è stato per molto tempo estratta l’oficalce (serpentinite legata da un cemento calcareo) nota con il nome commerciale di marmo “verde alpi”di Cesana.

Proseguire per Champlas. Questa antica borgata, essendo fuori dalle zone degli impianti di risalita, non è stata aggredita dall’urbanizzazione massiccia che riscontreremo più avanti. Alcune case sono state ristrutturate nel completo rispetto delle tipologie originarie ed il risultato è molto piacevole. Dall’abitato prendere la strada a sinistra in direzione Sansicario, inizialmente il percorso si snoda in una serie di radure e boschetti che si infittiscono a poco a poco per lasciare poi posto alla pista di BOB che è stata costruita per le Olimpiadi.

In seguito si oltrepassa l’abitato di Sansicario alto che vale la pena di essere visitato per fare un confronto tra le tipologie abitative di un tempo e quelle odierne.

La strada prosegue passando sotto il primo tratto della seggiovia del Soleil Boef ed inoltrandosi in un fitto bosco che segna il ritorno della natura incontaminata. Superato il Rio della grande Cote proseguire per la mulattiera a sinistra che scende in direzione di Autagne, dove sono ancora visibili il forno, il vecchio mulino, e, unico edificio in discreto stato di conservazione, la cappella di S. Anna. Per quanto riguarda gli altri edifici del borgo, purtroppo, il tempo ed il completo abbandono hanno determinato un tale stato di degrado per cui è pericoloso avvicinarsi agli edifici che sono perlopiù pericolanti.

Proseguendo verso il basso dopo circa un Km si arriva a Colombiere, i cui edifici grandi ed eleganti godono di uno splendido panorama sullo Chaberton e punta Chalanche Ronde.

 Continuando la discesa, in una vegetazione che ormai ha assunto le caratteristiche tipiche di una quota più bassa, e di una esposizione ad ovest, con dominanza di latifoglie, si arriva a Solomiac, che ai tempi del catasto Albertino costituiva comune autonomo, oggi anche questa borgata è quasi sempre disabitata, seppur in discreto stato di conservazione. Merita una visita attenta perché ci sono dei veri e propri gioielli, come la casa Cossul, decorata con affreschi e con l’impianto di un giardino all’italiana che testimoniano un passato di sicuro benessere; la grande fontana della piazza e la Cappella, che è dedicata a S. Sebastiano e  S. Rocco, ed è stata anche qui restaurata.

Con poco più di dieci minuti di cammino si arriva al bivio della statale 24.

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